La mia area di ricerca riguarda l’automazione e la robotica, soprattutto in aree non convenzionali, come ad esempio la medicina e la chirurgia, l’esplorazione e il comando a distanza di dispositivi fisici. Negli ultimi anni, mi sono occupato soprattutto degli aspetti relativi alla chirurgia robotica, sviluppando nuovi algoritmi e, con una azienda da me fondata, progettando anche un nuovo robot chirurgico.
Anche se quest’area è sempre al centro della mia ricerca, la diffusione delle tecnologie dell’Internet of Things, e dell’Industria 4.0 mi permette di applicare i concetti sviluppati per l’area medica anche ad applicazioni convenzionali come l’automazione e la robotica industriale. Anche in queste aree infatti, la nuova generazione di robot industriali permette il lavoro collaborativo e quindi i problemi della sicurezza del lavoro e della protezione da intrusioni informatiche sono diventati molto importanti.
Ultimamente ho ricevuto un finanziamento da parte della Comunità Europea per affrontare i problemi della chirurgia robotica autonoma, e cioè lo sviluppo di quelle funzioni “intelligenti” che permetteranno ai robot di collaborare con il chirurgo durante un intervento. Le stesse tecniche si potranno applicare anche a campi diversi, perché si basano sull’analisi di grandi moli di dati, i “big data”, e sull’uso di metodi di apprendimento automatico, “machine learning”. I sistemi robotici che stiamo sviluppando permetteranno quindi di eseguire delle azioni specifiche, apprese elaborando i dati di situazioni precedenti e sulla base dei dati correnti.